Il disturbo bipolare, se non priva completamente il testatore della capacità d’intendere e di volere, non è causa sufficiente per l’annullamento del testamento

Di VALERIO BRIZZOLARI -
Cass. civ., ord. 22 gennaio 2019, n. 1682 Tizio, affetto da grave patologia psichica (nella specie, disturbo bipolare), redige nel 2002 e nel 2005 due testamenti olografi, il secondo proprio durante il giudizio d’interdizione, nel corso del quale il c.t.u. rilevava una grave compromissione della capacità di autodeterminazione, ma non tale da ritenere sussistente un vero e proprio stato di incapacità permanente e/o abituale del medesimo. Un soggetto escluso dalla successione ricorre in giudizio lamentando la nullità delle schede testamentarie ex art. 591, comma 3, c.c., poiché, a suo dire, il testatore sarebbe stato invece, a causa  della suddetta malattia, incapace d’intendere e di . . .