La prova del pactum fiduciae dopo la morte del fiduciario

Di CHIARA CERSOSIMO -
   Trib. Milano, sez. V, 16.01.2020. L’attore trasferiva, a titolo fiduciario, ingenti somme di denaro alla convivente more uxorio, con l’accordo che la titolarità dell’importo permanesse in capo al dante causa. Considerata la fiducia che nutriva verso la donna, costui non le chiedeva il rilascio di dichiarazioni formali che documentassero le dazioni e il relativo obbligo di restituzione. Sei anni più tardi la compagna moriva senza lasciare testamento e, nei mesi successivi alla morte, l’uomo chiedeva la restituzione del predetto denaro al figlio della deceduta, unico erede e formale cointestatario dei conti bancari presso cui la somma era stata depositata. L’erede contestava l. . .